23 dicembre 2010

Furto di Natale

Nella stazione dei Carabinieri regnava il silenzio; non capitava spesso un periodo così tranquillo. Eppure, il maresciallo guardò l'uomo seduto davanti a lui e si chiese se non avesse fatto meglio a darsi per malato, quella mattina.
Il vecchio aveva occhiali piccoli e tondi e, sotto la barba, si intravedeva un sorriso timido. Portava un abito pesante color ciliegia con i risvolti del bavero e dei polsini in pelliccia bianca.
«Mi sono fermato meno di cinque minuti, all'autogrill. Quando sono uscito, ho trovato le renne addormentate e la slitta era sparita».
«Con tutti i regali?»
Babbo Natale si passò una mano sul volto stanco.
«È questo il guaio!»
Gli domandò se avesse qualche sospetto.
«Non fanno un torto a me» rispose con un’espressione meravigliata. «Lo fanno a tutti i bambini del mondo; la mattina di Natale si sveglieranno senza regali!»
Di colpo, il maresciallo si ricordò del suo dono più bello: una batteria con cui aveva torturato tutti e che lui, Babbo Natale, era venuto a riprendersi un paio di giorni dopo. Fu tentato di chiedergli il perché, ma decise che, in fondo, non era più così importante saperlo.
Sul luogo del furto l’asfalto era sporco di macchie d'olio, benzina, cicche e pacchetti di sigarette accartocciati.
I militari circondarono l’area con il nastro bianco e rosso. Cercarono prove e testimoni; del resto, non capita spesso di vedere passare nel cielo una slitta carica di scatole colorate.
Il maresciallo si avvicinò a quella che, in un primo momento aveva creduto fosse paglia; la osservò meglio.
«So cos'è» mormorò con la speranza di risolvere il caso.
Arrestarono il colpevole verso sera. Lo trovarono in un capannone abbandonato, mentre cercava di far volare la slitta, senza la magia delle renne. Non era come alzarsi da terra con la scopa di saggina.
«Tutti mi vedono come quella che li priva della gioia del Natale. A me nessuno scrive lettere; non ho sosia agli angoli delle strade ad augurare Buon Natale; i bambini non fanno la fila per una foto in mia compagnia» confessò la vecchina. «Volevo essere io, per una volta, a farli felici portando loro i regali. Così avrebbero avuto un pensiero buono anche per me».
Babbo Natale prese le mani della Befana nelle sue.
«Davvero desideravi questo? Portiamoli assieme i regali. Ho una certa età, un aiuto mi farebbe comodo».
Gli occhi della Befana divennero lucidi; tirò fuori dalla sottana un fazzoletto a quadri e ci soffiò dentro il naso.
«Dici sul serio?»
«Certo! Dobbiamo muoverci, però. La notte vola via in fretta».
La mattina di Natale, all'alba, il maresciallo trovò un pacco indirizzato a lui sotto l'albero.
Dentro, c’erano la sua batteria e due bacchette nuove di zecca.

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