2 dicembre 2008

Il Giallo

Dov'è? Ma dove è finito?
Dove diavolo è andato a cacciarsi quel maledetto tubetto?
Mi ricordo d'averlo visto qui, nella sua scatola tra il verde e il blu, dove è sempre stato.
Scommetto che l'ha preso Paul. Sì dev'essere stato lui.
Ah! Paul, croce e delizia mia. Sì mi ricordo. L'ultima volta che è stato qui giocava con i miei tubetti di colore, li faceva passare da una mano all'altra, come un giocoliere. E poi chissà dove li ha lasciati.
Ma poi, tra essi, c'era proprio quello che mi serve adesso? Non posso giurarci.
Proprio adesso doveva sparire? Ora che l'ispirazione ha bussato alla mia porta, ora che ho sentito il profumo di una buona idea, la scintilla per terminare il quadro che mi hanno commissionato.
E quando l'ispirazione arriva, bisogna prenderla al volo, fermarsi e lasciar perdere quello che si sta facendo e bisogna dar retta solo a lei. È un dolce dazio che va pagato.
Ma dov'è? Dovrò mettermi a cercarlo. Per fortuna la mansarda non è grande. Certo non c'è una cosa al proprio posto, ma sono un artista e si sa, gli artisti sono genio e sregolatezza. Paul dice che sono disordinato. Ah! Paul, croce e delizia mia. Ma io trovo tutto quello che cerco, io so con estrema precisione dov'è quel libro che mi hai comprato lungo la Rive Gauche l’anno scorso, o dove sono le lettere di mio fratello Theo, o la mia amata pipa col suo tabacco forte. So tutto quello che c'è nel mio studio. Tranne questo maledetto tubetto.
Tra un po’ il sole scenderà dietro i tetti, la luce si farà fioca e tutto sarà andato perso. Dovrò rifare tutto e aspettare una nuova occasione. E chissà per quanto tempo. Questa natura così viva, sul tavolo dalle gambe traballanti davanti al mio cavalletto, tra poco, alle prime ombre del buio, sarà morta.
Tutta colpa di questo tubetto.
Non manca molto per finire il mio lavoro. Ma dov'è?
Micio non ora. Non ho tempo per darti retta. No giù dal tavolo! Ti faccio correre come l'ultima volta? Ah! Sei schizzato come un fulmine per i tetti e io ti ho mancato per poco. Per poco è vero! Ti avevo tirato un tubetto di colore. Quel tubetto! Eccolo qui, sotto al letto. Disgraziato d'un tubetto. Eh eh, lo dicevo io, che trovo tutto quello che cerco.
Ecco, qualche pennellata qui, qualche tocco là, una leggera sfumatura in cima. Fatto. E in tempo per giunta. Sento dei passi lungo le scale di legno, due colpi alla porta. Non è Paul, riconosco il suo tocco.
"Avanti. Buonasera monsieur"
"Buonasera monsieur Van Gogh. Avete ciò che vi ho chiesto?"
"Certo. Ecco a voi 'I girasoli'".

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