Oltrepasso un’osteria con la statua della Vergine incassata
in una nicchia del muro e mi infilo in un sottoportico buio e maleodorante.
Trattengo il fiato e sbuco in uno dei tanti campielli con un pozzo al centro e
case a tre piani alle spalle di un canale.
Dopo qualche centinaio di metri, ho l’impressione che ci
siano altri passi dietro di me, ma quando mi volto a controllare non scorgo
nessuno.
Svolto l’angolo e mi scontro con un uomo che arriva dalla
direzione opposta. Non ho nemmeno il tempo di rendermene conto e mi arriva un
pugno alla bocca dello stomaco. L’uomo mi solleva di peso e mi spinge
all’interno di un sottoportico. Mi sbatte contro il muro e mi colpisce altre
due volte, prima di fare un passo indietro, disturbato dal rumore di un
motoscafo che passa in Rio San Lorenzo.
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